Murales e pietre che suonano: San Sperate

Il 1968 è stato un anno di grandi cambiamenti e rivoluzione in tutto il mondo: potrà sembrare strano ma è stato così anche per un piccolo centro contadino a circa 20 km da Cagliari, San Sperate

Impossibile? Leggere per credere!

San Sperate è uno dei centri contadini più produttivi in Sardegna: un immenso giardino di frutteti circonda infatti il paese. Famosissima la produzione di agrumi e pesche, dal 1960 si tiene una sagra a metà luglio, con spettacoli ed esposizioni artigianali. La sagra è l’occasione perfetta per assaporare i piatti tipici e fare una passeggiata tra le strade del paese, cosparse di menta e fiori profumati, osservando i balconi e portoni addobbati con lenzuola o arazzi. 

La svolta di San Sperate

Come si passa da borgo tipicamente a vocazione agricola a paese museo? Grazie all’intuizione di un artista ex contadino: Pinuccio Sciola.

Dopo diversi viaggi Sciola torna a San Sperate nel 1968: sente una distanza, una lacuna da colmare tra lui e i suoi compaesani e decide di coinvolgerli artisticamente verniciando di bianco i muri delle case per poterci disegnare sopra liberamente. Da quel momento in poi, nonostante momenti di discussioni e polemiche, la crescita artistica non si è mai fermata e vanta oggi circa 320 murales sparsi in tutto il paese… Da qualsiasi parte si arrivi impossibile non vederne almeno uno! Il centro è un vero e proprio laboratorio a cui partecipano ancora oggi artisti provenienti da tutto il mondo.

Sciola è stato un artista contemporaneo importantissimo: le sue sculture hanno fatto il giro del mondo. Cos’hanno di particolare? Suonano, emettono delle melodie. Lavorando il basalto e il calcare Pinuccio Sciola ha creato delle opere simili a menhir o monoliti neolitici, incise con tagli paralleli: passando delicatamente una mano o un sasso creano dei suoni.  Non bisogna però pensare che i suoni emessi dalle pietre siano tutti uguali! A seconda delle incisioni, della densità della pietra o del materiale l’effetto acustico può ricordare strumenti di legno, metallo o persino la voce umana.  

Dove vedere (e soprattutto toccare) queste meraviglie? Al Giardino Sonoro, laboratorio di Pinuccio Sciola e un museo a cielo aperto dentro il paese museo. Un luogo magico e quasi mistico che riporta indietro nel tempo e riesce ad accrescere il rispetto verso la natura e le meraviglie che può compiere.

A San Sperate l’arte è a 360°: non solo pittura e scultura ma anche letteratura e teatro. Poco dopo la sagra delle pesche il rione San Giovanni (il più antico) si trasforma in un vero e proprio teatro grazie all’organizzazione del Festival di cultura popolare Cuncambias (scambio): in questa occasione, sino a qualche anno, fa era possibile sentir recitare l’attore e poeta più vecchio del mondo: tziu Giuliu Podda, morto nel 2019 a 106 anni!

Musica, immagini, parole… non male per un piccolo paese di contadini!